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Motivazione allo studio

Le risposte degli esperti

Ho un figlio di 13 anni in piena crescita fisica ed emotiva; fino alla prima media ha riscosso buoni risultati a scuola senza mai essere particolarmente studioso, dall'anno scorso però le cose sono cambiate: ha perso qualsiasi interesse per tutte le materie, passa per sfacciato e impertinente agli occhi dei professori e i risultati sono assolutamente insufficienti. Il problema non è solo suo ma di gran parte della classe. Io sono convinta che la "colpa" non sia tutta sua ma anche dei professori e della scuola che non si evolve, non comunica con i ragazzi, è sempre punitiva nei loro confronti: sono antiquati e non fanno niente per aggiornarsi alle nuove generazioni. Vorrei qualche consiglio per motivare il ragazzo in modo da poterlo aiutare in modo più consapevole. Grazie

 

Risponde la dott.ssa Chiara Giustini

 Cara Michela,
credo che bisognerebbe approfondire le dinamiche tra il gruppo dei professori e la classe, poichè è stato ormai dimostrato da ricerche che l'apprendimento è mediato anche dalla relazione con l'insegnante. Ad esempio la prof di italiano empatica e attenta ai bisogni dei ragazzi che  pretende molto scolasticamente può motivare i ragazzi a studiare di più e a migliorare il loro rendimento in classe. Pertanto ci sono delle metodologie consolidate quali il "Circle Time" ovvero il Tempo del cerchio in cui i ragazzi e i prof si mettono in cerchio una volta a settimana e parlano di tutti i possibili argomenti di interesse, dalle difficoltà con i prof, alle amicizie,  agli interessi musicali,  ai talenti individuali etc.... Secondo questo metodo i professori sono facilitatori della comunicazione e ad un livello paritetico con gli alunni. Tali gruppi di fondano sul rispetto reciproco, sull'ascolto dell'altro e sulla capacità di produrre soluzioni con il problem solving.....in altre parole "il CIRCLE TIME" facilita il benessere a scuola tra gli alunni e i prof e migliora di conseguenza l'apprendimento. Una prima possibilità che intravedo è suggerire al dirigente scolastico di fare aggiornamenti su questa metodologia.

Un' altra possibilità è lavorare su quella che tecnicamente si chiama MOTIVAZIONE INTRINSECA, ovvero grazie al personale gusto di conoscere e apprendere. Tale percorso mette in risalto i talenti individuali rafforzandoli. In alcuni casi i ragazzi non riescono a riconoscersi talenti o interessi personali confusi dal normale processo evolutivo di scoperta della propria identità e del mondo. Un modo per aiutarli, e che attira molto i giovani, è quello di mettersi nei panni di un ricercatore e imparare a scoprire praticamente per prove ed errori quale settore della conoscenza è di loro interesse, provare a coltivarlo solo per se stessi. Ad esempio vi sono dei bellisssimi musei interattivi della scienza o delle arti dove percorsi virtuali ed esperimenti pratici vengono messi a disposizione dei ragazzi......

Cari Auguri

dott.ssa Chiara Giustini

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Figlia lenta e distratta

Buongiorno
La contatto per avere un consiglio su mia figlia di 8 anni. Sin da quando ha iniziato la scuola dell'infanzia, le insegnanti mi hanno riferito che era molto educata ma timida, introversa e un po' frenata, spesso si lasciava trascinare dalla sua amichetta e non tirava fuori la sua personalità.
All'inizio della scuola primaria c'è stato un cambiamento improvviso, l'insegnante mi ha riferito di una bambina sempre introversa, molto lenta e spessa distratta, che non partecipava se non dietro sua sollecitazione, ma che partecipava comunque al chiacchiericcio generale contribuendo così a disturbare la lezione. La cosa mi ha molto sorpreso, ne ho parlato con lei e la risposta che ho avuto è stata: mamma i buoni sono tonti ed io non voglio esserlo. Ho dovuto lavorare molto su questo aspetto e alla fine è tornata a essere una bambina educata. Rimane il problema della lentezza, è migliorata anche qui, ma ogni volta che vado al colloquio con l'insegnante mi viene sottolineato questo aspetto.

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