Il confine tra la corretta informazione e il risuonare ridondante del “coro” dei mass media diventa complesso da individuare. Il bullismo è diventato in alcuni periodi un fenomeno “di moda” che vedeva gli adulti spettatori annichiliti. Non volendo cadere nella trappola mediatica del “pan-bullismo” il Centro Famiglia S. Anna ha organizzato lo scorso aprile l’incontro “I ragazzi e il gruppo: il bullismo si può superare!” aperto ai genitori e agli insegnanti. Lo spirito costruttivo che ha caratterizzato questa iniziativa ha reso possibile un approfondimento riflessivo sul bullismo e sulle risorse dei nostri ragazzi. Parlare di questo fenomeno e dei suoi aspetti è un punto di forza importante per poterlo conoscere, prevenire e, nel caso occorra, superare.
Il bullismo è l’espressione di un malessere sociale, sinonimo di un disagio relazionale che si manifesta soprattutto tra giovani e adolescenti, non circoscritto a particolari categorie sociali o anagrafiche. Volendone dare una definizione sintetica, un/a ragazzo/a è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato/a o vittimizzato/a, quando viene esposto/a ripetutamente, nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da uno o più compagni (Olweus, 1996). In generale, i criteri che la comunità scientifica utilizza per demarcare il bullismo sono l’esistenza di uno squilibrio nel rapporto di forza tra le persone, l’intenzione di arrecare danno al più debole e il perdurare nel tempo dello squilibrio (Bacchini, 2000). Il significato dato oggi in Italia al termine bullismo deriva da quello anglosassone: bullying denota infatti una persona che usa la propria forza o potere per intimorire o danneggiare una persona più debole e sottolinea chiaramente la matrice relazionale del fenomeno. Le prepotenze messe in atto possono essere fisiche, come agire direttamente la propria aggressività con botte, spinte etc.. e verbali, come mettere in giro voci denigratorie che tendono, in modo indiretto, a isolare la vittima.
I protagonisti principali sono il bullo o i bulli, la vittima e il gruppo di spettatori-osservatori. Tutti loro possono essere aiutati nel prender consapevolezza di ciò che gli sta accadendo, evitando far diventare il bullo “Il capro espiatorio”, e la vittima “l’iper-vittima lamentosa”. D’altro canto gli adulti possono ascoltare e accogliere il messaggio di disagio e di richiesta di attenzioni che sta dietro a questo fenomeno. Ricerche hanno evidenziato che sia il bullo che la vittima hanno conseguenze negative di varia natura nel breve e medio periodo, con il rischio da adulti di rimanere incastrati nel proprio ruolo. Ciò indica l’inadeguatezza e l’infondatezza nel circoscrivere il bullismo a “una cosa da ragazzi che fortifica il carattere”.
Da quanto detto emerge chiaramente che il bullismo è un fenomeno preciso e delineato dal quale va distinto la maggioranza dei litigi o conflitti episodici tra ragazzi/e. Inoltre recenti studi (Menesini E, 2007) dimostrano l’efficacia delle strategie antibullismo basate sull’approccio istituzionale di politica scolastica, e sull’aspetto di potenziamento delle abilità emotive e sociali. In altre parole, aiutare i ragazzi a individuare i propri “potenziali umani” e a mettersi nei panni dell’ altro, ovvero a valorizzare le proprie capacità empatiche, facilita le relazioni con gli altri e può divenire il “motore” della mentalità antibullismo.
Bibliografia
Gini G. (2004) Bullying in italian schools: An overview of intervention programs. “School Psychology Internetional”, 25 (1), 106-116
Fonzi A.(2006)Bullismo. La storia continua. Psicologia contemporanea, 197, 28-35.
Fonzi A.(1997) Il bullismo in Italia. Giunti: Firenze
Fonzi A. (1999) Il gioco crudele. Giunti: Firenze
Menesini E.(2007). Strategie antibullismo.Psicologia contemporanea, 200, 18-25.
Menesini E.(2003) Bullismo: le azioni efficaci nella scuola. Erikson:Trento
Menesini E.(2000) Bullismo a scuola. Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono. Giunti: Firenze
Olweus, D. (1996), Bullismo a scuola. Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono. Giunti: Firenze
Sitografia:
www.smontailbullo.it (Curato dal Ministero della Pubblica Istruzione)
Il cyberbullismo http://www.hot114.it/saperne_di_piu/rete/pagina26.html
Il fenomeno del bullismo conoscerlo e prevenirlo - I quaderni di telefono azzurro- http://www.azzurro.it/site/renderd27c.html?channel=8