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Mio figlio si distrae

Gentile Dott.ssa,
le espongo il mio problema.
Mio figlio, 1a elementare, a scuola non va male,  però inspiegabilmente alle volte viene a casa senza aver combinato anche quasi nulla magari nelle prime due ore.
Cioè, a volte non si capisce cosa abbia fatto e lui risponde: mi distraggo.
Ho fatto presente la cosa all’insegnante di italiano che, avendo più ore con lui, è quella per la quale si verifica di più il problema, e dice  che è solo una questione di tempo, che si sveltirà. I voti sono buoni, le insegnanti sono contente, e poi sulle verifiche sembra concentrarsi in modo veramente inusuale per lui. Ha imparato a leggere prima di altri.
A casa poi non ne parliamo, la lentezza è estrema… soprattutto con noi genitori, sembra vivere in un altro mondo… faccia conto che io dalle 16 in poi sono sempre a casa, ma lo devo continuamente minacciare… e non va avanti anche se ha poca roba da fare… se ne ha tanta poi si spaventa del carico di lavoro! Insomma una lotta… continua.
Per il resto, a parte essere figlio unico, è un bambino socievole che cerca sempre  compagnia (ha già molti amichetti che vengono a casa o viceversa)… alzerebbe sempre la voce però… lo richiamo spesso… comunque a parte questo mamme e insegnanti mi dicono che è un bambino educato.
Grazie per qualsiasi consiglio.

 

Risponde la dott.ssa Chiara Giustini

Buongiorno,
per valutare se si tratti effettivamente di un problema di attenzione le consiglio di rivolgersi ad una mia collega vicino a lei specializzata in ADHD (Deficit di attenzione e iperattività). Esistono dei test specifici da fare con i bambini e dai loro risultati, se fossero positivi, si può fare un progetto di riabilitazione. Ovvero un percorso di lezioni tecniche dove si aiuta il bambino ad aumentare i livelli dell'attenzione e controllare l'iperattività. A scuola si può attivare un persorso chiamato Bisogni Educativi Speciali (BES) dove le maestre continuano a farli fare gli esercizi con  tecniche per aumentare l'attenzione.

Questo direi è un primo livello di cui accertarsi.

Successivamente vi è da valutare le dinamiche familiari. ovvero in alcuni casi i bambini attuano questi atteggiamenti disattenti o lenti per attrarre l'attenzione dei genitori in modo disturbante. Quindi in alcuni casi si lavora con la consulenza genitoriale per migliorare la relazione tra genitori e bambino su questi comportamenti.

Le  indico un link importante sia per noi professionisti, che per le maestre e i genitori dove vi sono libri e cd dedicati al tema:

http://www.erickson.it/Ricerca/Pagine/results.aspx?k=attenzione

Cari auguri a lei e suo figlio
dott.ssa Chiara Giustini

Contatti

Dott. Manuele Matera
Psicologo Psicoterapeuta
Tel. 347 7594948
manuele.matera@gmail.com


Dott.ssa Chiara Giustini
Psicologa Psicoterapeuta
Tel. 329 7237166
chiara.giustini@gmail.com

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Genitori e panico

Buonasera,
scusi non sto bene quindi scusi per eventuali errori. Ho xx anni, i miei genitori non mi lasciano fare niente... Abito in un paesino e non mi lasciano manco andare al supermercato da sola, non mi lasciano uscire con miei amici mai, ma mai. No discoteca. Passo i weekend in casa per colpa loro. Ultimi voti a scuola sono stati 6 6 6 6 7 7 7 8 5. Per colpa di quest'ultimo cinque non mi lasciano andare domani in montagna con il mio allenatore e sua figlia piccola. Dovevo andarci perché le avevamo promesso una giornata sul bob... No niente. Sabato volevo uscire per carnevale ma non glielo chiedo neanche. E non ho mai il coraggio di chiedere di uscire ai miei perché poi mi fanno mille domande e anche se io rispondo il vero mi dicono: Ammettilo che devi vedere uno. Poi c'è mia sorella più grande e lei si impiccia sempre nelle mie cose. Non ha una vita. Il fatto è che abbiamo amici in comune visto che anche lei fa atletica. Vabbè, tornando 
ai genitori... Io non li sopporto più. Dicono che non gli dò mai niente e chiedo troppo, a me sembra proprio il contrario. Mia mamma non mi ascolta e mio padre mi sottomette ma anch'io sono una persona. Non credo che con queste poche righe può capire la situazione ma spero di risentirci

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