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Voglio fuggire di casa

Ho 20anni e non sono italiana. All'età di 6anni mi sono trasferita qui in italia con la mia famiglia perche mio padre aveva un lavoro fisso qui in italia e economicamente non ci potevamo lamentare, mio padre poi dopo diversi anni di lavoro ha deciso di mettersi in proprio, ha sempre lavorato ed è anche molto bravo. Non so perche vi scrivo a voi, solo che ho un bel problema grave e non vorrei essere noiosa pero ho letto il vostro annuncio e avevo bisogno di aiuto. Io e la mia famiglia siamo di fede muslumana, purtroppo un giorno ho incontrato un ragazzo e ora siamo innamorati e sono due anni ora che stiamo insieme ma tutto quanto senza che i miei genitori lo vengono a sapere (le donne muslumane non possono sposarsi o avere rapporti con nessun ragazzo al di fuori della propria religione).

L'unica colpa che ho è che sono innamorata di lui e i miei genitori sono venuti a scoprirlo tramite altre persone, quindi ora sto vivendo nell'inferno, non ho un buon rapporto con loro anzi mi dispiace che non mi accettano e non accettano lui (il ragazzo di cui vi parlo) quindi dopo diversi litigi ieri sera sono stata sincera dicendogli che volevo rimanere in Italia ma senza successo, per il resto della mia famiglia sono praticamente una "troia" scusate il linguaggio, quindi è una vergogna per i miei genitori, tutto cio perche sono muslumana, l'unica colpa che ho è perche ho provato un sentimento sincero, dopo che ieri sera ho espresso il mio pensiero mia madre ha cominciato a picchiarmi, e mia sorella piu piccola soffre a vedere queste cose (non abbiamo capito ancora bene che cosa ha) quindi è svenuta per terra ed ha cominciato a tremare e tutti dentro casa ci siamo spaventati, poi mio padre soffre di diabete purtroppo grave perche se io provo a dirgli di no lui anche si sente male, e anche lui si è sentito male e abbiamo dovuto soccorrerlo facendogli una puntura di insulina, ho dovuto cedere e dirgli che sarei tornata con loro in Egitto.
Oggi sono da sola con i miei pensieri, tornerò in Egitto per accontentare tutti e non me e vivrò come dicono loro. Ora mi faccio dei film, noi siamo ancora in Italia e se mi fanno tornare in Egitto con loro io voglio scappare ma purtroppo sarò sola li senza nessun aiuto e devo fare tutto da sola. Vorrei tanto trovare una soluzione senza ferire nessuno ma sembra impossibile. Scusate per il disturbo ma sono disperata perche io malgrado come mi trattano gli voglio bene, ma la loro vita non mi piace e non mi piace nemmeno stare con loro, all'età di 7 anni ho avuto diversi abusi da mio zio e i miei genitori non ne sono al corrente, non gliel'ho detto perche soffriranno e basta come hanno sempre fatto per colpa mia. Esiste un modo per scappare da tutto cio? Magari senza ferire nessuno? Non voglio essere una delusione per loro, vorrei che capissero che non posso dipendere dalla loro fede, e loro non mi accettano se decido di rimanere in Italia.. esiste una soluzione senza ferirenessuno o devo vivere la vita solo per accontentare loro e basta? 

 

Risponde il dott. Manuele Matera

Salve,

è davvero difficile provare a dirti qualcosa di semplice e immediato alla luce del racconto che ci hai fatto. L'incontro di culture e religioni differenti ci pone sempre più di fronte a problemi come quello che ci stai descrivendo, per niente scontato. Da una parte si trovano le richieste e le aspettative della famiglia, dall'altra i tuoi desideri e le tue emozioni. Per quanto l'istinto ci porti spontaneamente a suggerirti di seguire il tuo cuore, dall'altra parte è pur vero che un pezzo del tuo cuore è anche rivolto alla tua famiglia e quindi in ogni caso il rischio è di sentirsi destinati a decidere di che sofferenza soffrire più che di che gioia poter gioire. 
Dove vivi esiste qualche servizio territoriale, tipo un buon consultorio, dove potresti rivolgerti per farti aiutare concretamente ed emotivamente per questa importante questione? Non da meno anche la storia di abusi alla quale accenni meriterebbe di trovare uno spazio di ascolto e rielaborazione.
Spero che l'affetto dei genitori per una figlia alla fine possa prevalere su tutto, sulla cultura, sulla religione e sulle scelte di vita, così che finalmente possano incontrarsi due mondi, quello dei genitori e quello dei figli, in questo caso ancor più difficilmente avvicinabili di quanto già non lo siano di solito.
In bocca al lupo, di cuore,
M.Matera

Contatti

Dott. Manuele Matera
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Un padre violento

Ho 19 anni e sono fidanzata da piu' di un anno cn un ragazzo di 28...ultimamente mio padre(dopo un litigio cn lui) nn me lo fa piu' vedere e mi tiene rinkiusa in casa... premetto ke cn mio padre nn ho mai avuto un bel rapporto, mi ha sempre maltrattata nonostante in passato durante la mia infanzia sia stato in comunita' in conseguenza a problemi di alcool e di violenza nei confronti di mia madre. Io cn lui nn ho nessun tipo di rapporto mi tratta sempre male psicologicamente e anke a mia madre...e ora ha davvero esagerato xk nn ha mai fatto nulla x me e ora si xmette di decidere la mia vita e il mio futuro. Io la xsona cn cui sto la amo e lui altrettanto e nn posso stare senza vederlo quindi abbiamo deciso di andare a vivere insieme e stiamo cercando un appartamento. Lui lavora e anke il fratello gemello ci aiutera'... io studio ancora, frequento il liceo artistico e ho intenzione di continuare a studiare e di andare anche all'universita' di lettere e filosofia e di !
diventare professoressa di filosofia e anke il mio ragazzo mi tiene la mano in questo. La mia paura e' ke mio padre possa intralciarmi la strada, ke possa venire a cercarmi o addirittura mettere le mani addosso al mio ragazzo ( dato ke gia' mi ha minacciato di farlo anke solo se mi ci vedesse insieme). Ho xsino paura di andare a scuola, di muovermi x la citta'.Cosa mi consiglia di fare? Secondo lei io posso continuare a svolgere i miei impegni senza paura e nel caso chiamare i carabinieri oppure x qualche giorno sarebbe meglio restare in casa? Grazie in anticipo.

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